Per chi coltiva il pomodoro da mensa in serra “giugno” è un mese di duplice rilevanza, perché rappresenta sia il momento di stilare un bilancio della stagione che si sta concludendo per giudicare la resa del ciclo produttivo in termini di qualità e quantità; ma è anche il momento di programmare i nuovi impianti per la stagione successiva.
Infatti il pomodoro da mensa è tra tutte le orticole quella con la più lunga permanenza in coltivazione (mediamente della durata di 8/10 mesi), il suo ciclo produttivo di solito inizia tra agosto e settembre e proprio nel mese di giugno giunge al termine.
Più di altre colture, quella del pomodoro da mensa in coltura protetta richiede grandi capacità imprenditoriali, tecniche e professionali. I cicli produttivi così lunghi rendono necessario avere una corretta padronanza dei rischi a cui viene esposta la coltivazione nel susseguirsi delle diverse stagioni, come le minacce di tipo parassitario e fungino o prettamente climatico. Ecco perché definire precise linee tecniche nelle fasi di prevenzione, nutrizione e difesa spesso fa la differenza nell’ottenere una resa più che soddisfacente.
Continua a leggere per sapere di più sulla coltivazione del pomodoro da mensa in serra durante le quattro fasi di sviluppo della pianta.
Le fasi di coltivazione del pomodoro da mensa in serra
Dopo aver fatto le dovute precisazioni sulla complessità della coltivazione del pomodoro da mensa in serra, andiamo a classificare nel dettaglio i rischi e suggerire le rispettive modalità di gestione facendo riferimento alle fasi di sviluppo della coltura.
PRIMA FASE: PRE-TRAPIANTO
Questa è la fase che più di tutte influenzerà la produttività dell’intero ciclo, tipicamente tra i mesi di luglio ed agosto il serricoltore è chiamato a scegliere le varietà colturali e decidere in quale periodo trapiantarle (cicli anticipati ad agosto o tardivi tra metà settembre e metà ottobre). In base a tali decisioni si determinano anche le tempistiche per le operazioni di sanificazione della serra a livello di struttura e terreno; è possibile adottare tecniche di sanificazione agronomiche (solarizzazione) e chimiche (geodisinfestante) o entrambe, allo scopo di contenere il proliferare di patogeni fungini pericolosi (Fusarium e altri) e a contrastare l’eventuale sviluppo di nematodi.
La scelta varietale è da indirizzare verso tipologie valide dal punto di vista qualitativo e quantitativo, che siano inoltre dotate delle tolleranze minime verso i virus più pericolosi (TYLCV o meglio il virus dell’accartocciamento fogliare giallo del pomodoro) e, per quanto riguarda l’apparato radicale, che questo sia tollerante verso le patologie più debilitanti per il pomodoro (Fusarium Verticillium e Nematodi). In particolare, l’apparato radicale del pomodoro da mensa può essere rafforzato ricorrendo alla pianta innestata che spesso dà maggiori garanzie sia in termini di resistenza alle principali malattie che in termini di vigoria.
Contestualmente alle operazioni di sanificazione è utile anche la programmazione di una adeguata concimazione di fondo, chimica o organica, finalizzata al riequilibrio degli elementi nutritivi del terreno e, utilizzando la sostanza organica, anche il ripristino della microflora e microfauna del terreno. Essendo le coltivazioni di pomodoro da mensa di tipo mono-successione colturale, il suolo può essere soggetto al fenomeno della “stanchezza del terreno”, pertanto un adeguato apporto nutrizionale, anche in pre impianto, migliora le performance radicali sin dalle prime fasi di sviluppo.
SECONDA FASE: TRAPIANTO E ALLEVAMENTO
Nella prima fase di coltivazione effettiva del pomodoro da mensa, tipicamente fine estate o inizio autunno, i principali pericoli sono rappresentati dagli insetti. In particolare gli insetti ai quali bisogna prestare attenzione sono:
- gli aleurodidi, nello specifico la Mosca Bianca (Bemisia tabaci);
- la Tuta absoluta (meglio nota come “tignola del pomodoro”);
- alcuni tipi di acari, nello specifico l’eriofide e il ragnetto rosso (Tetranychus urticae).
E’ bene contenere gli aleurodidi in quanto la Bemisia è vettore di un virus pericolosissimo per il pomodoro, il TYLCV, che provoca l’accartocciamento e l’ingiallimento fogliare e nanizza irreversibilmente la pianta. Anche le varietà più tolleranti vanno protette nella fase iniziale di coltivazione in quanto tutte le piante giovani sono comunque più vulnerabili.
Il secondo insetto pericoloso è la Tuta absoluta, giunta nei nostri climi nel 2008, diventata negli ultimi anni il nemico numero uno delle coltivazioni in serra. Trattasi di un microlepidottero che, nelle condizioni climatiche ideali al suo ciclo biologico in autunno ed in primavera, provoca effetti devastanti per le coltivazioni. Per la lotta a questo patogeno, ma anche agli aleurodidi, è necessaria l’adozione di una linea tecnica che preveda l’alternanza di diverse molecole e un adeguata periodicità di intervento.
Negli ultimi anni è aumentato l’uso degli antagonisti naturali come miridi e in particolare il Macrolophus caliginosus che, essendo un polifago, risulta idoneo al controllo di entrambe le popolazioni di patogeni. Anche quest’ultima tecnica necessita di una attenta programmazione dei lanci allo scopo di raggiungere la densità idonea di popolazione (minimo 1 miride a metro quadro) prima che il parassita raggiunga il massimo del suo sviluppo. Le popolazioni di entrambi gli insetti vanno comunque contenute durante l’intero ciclo colturale, per evitare che nei periodi favorevoli al loro sviluppo prendano il sopravvento.
LEGGI ANCHE: Utilizzo di Macrolophus pygmaeus per eliminare aleurodidi e tuta absoluta
Anche gli acari come il ragnetto rosso e in particolare l’eriofide, risultano particolarmente aggressivi in primavera. Il danno provocato dall’eriofide sul pomodoro da mensa, la cosiddetta bronzatura, può debilitare in maniera pericolosa le piante più colpite e di conseguenza causare un grave deprezzamento del prodotto raccolto. La lotta verso gli acari risulta efficace quando si interviene tempestivamente al presentarsi di rari focolai randomizzati nella superficie, intervenendo con i principi attivi adatti al bersaglio.
LEGGI ANCHE: Eliminare il ragnetto rosso in maniera biologica
TERZA FASE: SVILUPPO INVERNALE
Superate le prime due fasi, la coltura del pomodoro da mensa affronta le difficoltà climatiche legate alla stagionalità autunno/inverno. Infatti, se da un lato la coltura in ambiente protetto potrebbe sembrare maggiormente estranea agli effetti climatici, in realtà il microclima generato all’interno della serra è molto adatto allo sviluppo di alcuni patogeni fungini (botrite, peronospora, oidio). Pertanto la prevenzione e la difesa nei confronti di queste patologie risultano fondamentali per giungere alla fase di raccolta in condizioni soddisfacenti.
Tra le tecniche agronomiche di contenimento delle patologie fungine in serra risultano utili: l’attenta gestione dell’areazione all’interno della serra stessa e la corretta gestione idrica e nutrizionale nei periodi favorevoli allo sviluppo dei funghi patogeni.
La linea di difesa per mezzo di prodotti fitosanitari deve essere opportunamente programmata, perché risulta molto più efficace prevenire la proliferazione dei patogeni, piuttosto che intervenire con maggiore difficoltà di riuscita e impegno economico contro attacchi in corso (in particolar modo verso botrite e peronospora).
In inverno lo sviluppo delle popolazioni di insetti all’interno del microclima della serra risulta molto più lento e pertanto meno pericoloso, ma è opportuno comunque monitorare l’andamento delle popolazioni per poter intervenire prima di raggiungere le condizioni climatiche favorevoli al ciclo biologico dei parassiti.
Altro problema non sanitario ma fisiologico in questa stagione è l’allegagione dei fiori, che in serra avviene esclusivamente a cura degli insetti impollinatori ad essa preposti: i bombi (Bombus terrestris). E’ molto importante che in serra essi siano presenti durante il periodo della fioritura. Nello specifico il serricoltore, ben munito e organizzato, dovrebbe tenere un numero adeguato di arnie (in funzione della superficie e della varietà di pomodoro da mensa) e, nel periodo invernale, evitare periodi prolungati di basse temperature (attraverso il riscaldamento forzato della serra) che limitano la maturazione del polline. E’ bene sottolineare che la mancata allegagione dei palchi fiorali comporta la perdita completa del palco non allegato, influendo in modo molto negativo sulla resa e sui ricavi.
FORSE TI INTERESSA: Utilizzo dei bombi impollinatori
QUARTA FASE: RACCOLTA
Quando la coltura ha superato gli ostacoli delle prime fasi, il serricoltore è giunto al momento della raccolta:
- ottobre/novembre per i cicli più anticipati;
- gennaio/febbraio per i cicli più tardivi.
Se durante tutto il periodo di coltivazione bisogna mantenere sempre alta la guardia contro gli agenti patogeni visti finora e programmare quindi una adeguata difesa, nel periodo di raccolta, invece, la pianta richiede principalmente una adeguata nutrizione mirata all’ottenimento degli standard qualitativi e quantitativi legati alla varietà.
Doveroso sottolineare che un adeguato apporto nutrizionale si basa specialmente sul corretto bilanciamento tra micro (e.g. ferro), meso e macro-elementi, non solo in fase di raccolta ma durante l’intero ciclo produttivo.
La nutrizione in serra avviene esclusivamente attraverso l’impianto di irrigazione (fertirrigazione) e con l’uso dei concimi idrosolubili semplici o composti (NPK). I volumi e l’equilibrio nei rapporti tra gli elementi nutrizionali principali (azoto, fosforo, potassio, calcio e magnesio) sono da adeguare durante l’intero ciclo produttivo e devono essere modulati assecondando le fasi di sviluppo e accrescimento delle piante e dei frutti.
Migliore sarà la qualità della soluzione fertilizzante somministrata e migliori saranno le performance produttive della nostra varietà sia in termini quantitativi che qualitativi del frutto.
A cura di Romina Gaspa
Hai bisogno di una mano?
La coltivazione dei pomodori da mensa in serra può rivelarsi più lunga e complicata del previsto. Se hai bisogno di aiuto per affrontare al meglio ogni fase di crescita della pianta, per risolvere agevolmente qualsiasi tipo di problematica o per ogni altra necessità puoi prenotare ora una consulenza specializzata.
Negozio: 070 230052 | Chat Facebook