Le malattie della vite più conosciute sono quasi tutte provocate da infezioni da parte di agenti patogeni di origine fungina.
L’argomento è molto vasto, quindi abbiamo dovuto fare una selezione e deciso di parlarti delle 3 principali malattie fungine della vite più conosciute e diffuse in Sardegna:
- oidio o “mal bianco”;
- peronospora;
- botrite.
Continua a leggere per scoprire di più su ognuna di queste principali malattie fungine della vite, come riconoscerle e curarle in maniera efficace.
Ma se hai urgente bisogno di una consulenza specializzata per trattare una malattia del vigneto, allora contattaci subito.
Malattie fungine della vite: infezione da oidio o mal bianco
Tra le malattie fungine della vite l’infezione da oidio in termini di diffusione e aggressività è la più presente in Sardegna, aggredisce con successo tutti i vitigni, sia a bacca rossa (con preferenza spiccata per il Carignano) che a bacca bianca (con incidenza maggiore sul Nuragus).
A differenza di altre malattie fungine della vite l’oidio non necessita di condizioni climatiche particolari per proliferare, come il livello di umidità per le altre 2 che seguono, ecco perché il clima sardo gli risulta molto favorevole per la sua proliferazione che avanza velocemente in maniera inesorabile.
Come riconoscere l’insorgere dell’infezione da oidio della vite
L’agente patogeno dell’oidio è un fungo chiamato Uncinula Necator, che sverna all’interno del nostro vigneto sia nel legno, che nel terreno sotto forma di ascospora. La parte che sverna nei tralci e nelle gemme è quella che fa partire l’infezione nelle prime fasi vegetative della pianta, motivo per il quale è necessario intervenire in maniera molto precoce con speciali trattamenti eradicanti.
La sintomatologia si manifesta su tralcio, foglia e grappolo con manifestazioni però diverse: sul tralcio si presenta sotto forma di imbrunimenti con forma irregolare; sulla foglia assume la forma di macchie più regolari, che nella pagina inferiore presentano la tipica e riconoscibile muffa bianca; sul grappolo invece la muffa bianca delle foglie avviluppa gli acini trasformandosi in una patina bianco-grigiastra pruinosa con odore tipico, percepibile però solo nella fase avanzata dell’infezione. Si possono osservare anche evidenti ulcere (spaccature della buccia) che si manifestano sugli acini del grappolo.
Come curare l’infezione da oidio dalle primissime fasi
Il modo più efficace per risolvere e curare l’infezione da oidio è di intervenire nelle prime fasi di vegetazione con i trattamenti eradicanti di cui sopra, allo scopo di inibire la sporulazione delle ascospore e l’eliminazione dei cleistoteci, ossia gli organi del fungo che diffondono la malattia.
Parliamo di trattamenti che utilizzano i seguenti principi attivi:
- metil-dinocap;
- spiroxamina;
- prodotti a base di zolfo (è buona prassi utilizzarli subito nelle prime fasi dell’infezione).
Nelle fasi fenologiche intermedie è preferibile utilizzare molecole con attività sistemica (con la peculiarità di essere assorbite attraverso l’apparato fogliare, quindi traslocati in tutta la superficie vegetativa e in grado di proteggere la stessa durante l’accrescimento).
Nelle fasi finali, è consigliato utilizzare principi attivi che si legano alle cere dell’acino proteggendolo fino alle fasi di maturazione.
Inoltre è buona prassi dopo la vendemmia, soprattutto sulle varietà più sensibili, effettuare dei trattamenti di pulizia con lo scopo di evitare lo svernamento delle ascospore.
Malattie fungine della vite: infezione da peronospora
La seconda malattia fungina della vite molto rilevante in termini di presenza ed entità di danno è la peronospora (Plasmopara Viticola).
Questo agente patogeno è in grado di attaccare foglie e grappoli quando trova un ambiente ottimale per il suo sviluppo, come una condizione climatica con un elevato tasso di umidità.
Come riconoscere l’insorgere dell’infezione da peronospora
La sintomatologia sulle foglie si presenta con una tipica macchia d’olio traslucida, mentre nella pagina inferiore con un feltro miceliare bianco. Nelle prime fasi di sviluppo si presenta sul grappolo con il rachide uncinato e contorcimento delle infiorescenze, dalla fase di ingrossamento dell’acino e successive, invece, si presenta con un imbruttimento e marcescenza dell’acino oltre che con la presenza di muffa rendendo il grappolo irregolare.
Come curare il patogeno fungino peronospora della vita
Al contrario dell’oidio, anche se di più difficile, la peronospora può essere combattuta: nelle prime fasi con trattamenti a base di ditiocarbammati (Folpet) o rameici, in quelle intermedie e finali (come per l’oidio) con prodotti sistemici e prodotti che si legano alle cere degli acini.
Malattie fungine della vite: infezione da botrite
La botrite è un’infezione fungina che invade completamente il grappolo svuotando gli acini, provocando una notevole perdita di consistenza e peso del grappolo stesso.
Gli effetti di un attacco di botrite rendono spesso i grappoli inutilizzabili dal punto di vista della produzione in cantina, rappresentando una delle minacce più temute dagli operatori. Eccezion fatta per alcuni paesi e regioni italiane dove le uve botritizzate vengono comunque vinificate per produrre, ovviamente, vini dalle proprietà atipiche.
Rispetto alle due malattie precedenti, la botrite è meno diffusa in Sardegna, perché fortemente legata all’intensità delle piogge soprattutto nelle ultime fasi vegetative e maturazione dei grappoli.
Come riconoscere l’insorgere dell’infezione da botrite
L’agente patogeno è la Botrytis Cinerea, una muffa che si sviluppa appunto in condizioni di elevata umidità e in presenza di lesioni preesistenti sull’acino dovute ad altri fattori (e.g attacchi di oidio, grandine e tignole varie).
Si manifesta sintomatologicamente come muffa bianco-grigiastra prevalentemente in fase di maturazione, di rado in fase di fioritura e allegagione.
Come curare efficacemente l’infezione da botrite
Di fondamentale importanza sono i trattamenti in fase di pre-chiusura del grappolo e accrescimento degli acini, soprattutto nei vitigni con grappoli molto compatti e chiusi come il Cannonau.
Gli anti-botritici normalmente hanno una lunga persistenza, se utilizzati in queste fasi preservano il grappolo da infezioni botritiche/fungine anche caso di eventi atmosferici o danni meccanici che possono danneggiare i grappoli.
Tuttavia negli ultimi anni si sta sviluppando una nuova soluzione tecnica, basandosi sull’osservazione di un’efficacia maggiore di trattamenti antibotritici in fase di fioritura, ipotizzando sia il momento di insediamento della botrite che poi invece si sviluppa e manifesta sintomatologia successivamente.
Così la prevenzione è diventata fondamentale soprattutto in altre regioni a più elevato rischio di precipitazione e quindi di infezioni botritiche. In Sardegna invece non è ancora una consuetudine consolidata, quindi si continua a intervenire tardivamente ai primi segnali di attacco in tempi prossimi alla vendemmia o addirittura durante la stessa. Senza dubbio nell’annata 2018 di peronospora e botrite in Sardegna, un buon 25% si sarebbe potuto salvare con trattamenti preventivi in fase di fioritura piena.
A cura di Marco Corda
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Le malattie fungine della vite in Sardegna rappresentano un vero incubo per tutti i coltivatori, come abbiamo visto possono causare problemi di grave entità nel vigneto e addirittura sono in grado di rovinare un’intera annata se non vengono opportunamente trattate.