L’Erba Medica o Medicago Sativa costituisce in Sardegna come in altre regioni del mediterraneo una coltura foraggera di primaria importanza.
Caratterizzata da una fibra nobile digeribile e da un alto contenuto proteico, essa costituisce parte fondamentale nella razione alimentare di bovini, ovini e caprini sia da latte che da carne.
Con queste caratteristiche alimentari e con una spiccata adattabilità ai nostri climi essa viene utilizzata come foraggera di primaria importanza, ma i suoi pregi non finiscono qui…
Erba medica o medicago sativa in agronomia
L’erba medica è una pianta erbacea appartenente alla famiglie delle fabaceae, identificata come coltura foraggera pluriennale in quanto una volta seminata essa ha un periodo di piena produzione che va dai cinque ai sei anni.
Caratteristiche e proprietà dell’erba medica: perché classe “A++”
L’Erba medica oltre ad essere la foraggera per eccellenza grazie alle sue caratteristiche nutrizionali è una coltura miglioratrice per i terreni dove viene impiantata.
Infatti grazie alle sue possenti radici che possono arrivare fino a 4/5 metri di profondità, dopo 6 anni, essa consente un ottimo arieggiamento del terreno, apporta azoto grazie a l’azoto-fissazione dall’aria e rilascia come residui colturali grandi quantità di sostanza organica nel sottosuolo.
Come seminare l’erba medica
Esistono tantissime varietà con diverse caratteristiche ma tutte hanno bisogno di terreni neutri, infatti essa teme soprattutto i terreni con reazione acida.
Una buona preparazione di un letto di semina prevede una dose di seme che va dai 35 ai 45 kg/ettaro, quest’ultimo deve essere messo a dimora non oltre i 2 cm di profondità con una rullatura post semina fondamentale.
Essenziale nella preparazione dell’impianto è la livellatura del terreno o comunque bisogna evitare che ci siano ristagni idrici, anche nel periodo invernale, quando la coltura entra in fase di dormienza perché questo potrebbe causare la morte irreversibile delle piante per asfissia radicale.
È buona pratica effettuare una concimazione di fondo con concimi fosfatici o ternari con la prevalenza di fosforo solubile in acqua.
Quando si semina l’erba medica
Il periodo di semina ideale dell’erba medica è in autunno oppure in primavera, essendo le stagioni più utili alla germinazione, favorita, solitamente, dal clima temperato. La semina autunnale ha il vantaggio di anticipare l’annata dell’anno successivo in quanto l’impianto sarà subito in piena produzione nella stagione estiva.
Nella semina primaverile, aumentando la dose di seme per ettaro, si ha una diminuzione sostanziale dei possibili infestanti, graminacee e dicotiledoni.
Come curare al meglio la coltivazione dell’erba medica
Come abbiamo già visto, la coltivazione dell’erba medica è molto redditizia se viene curata con tutti gli accorgimenti utili per una maggiore resa. Le pratiche di sfalcio, concimazione e diserbo, devono sempre essere eseguite tenendo conto di alcune caratteristiche del terreno e della coltivazione stessa, che possono variare i valori medi di resa.
Rivolgersi a professionisti specializzati è d’obbligo per riuscire a sfruttare appieno il potenziale della coltivazione.
Lo sfalcio dell’erba medica
Ogni annata ci consente, tempo permettendo, 5/6 sfalci in piena produzione. Lo sfalcio va fatto quando la pianta si trova con l’abbozzo fiorale verde e un 20/30% di fioritura per ottenere un foraggio al massimo del contenuto proteico.
La concimazione dell’erba medica
La concimazione dell’erba medica è una garanzia di produttività, infatti oltre a una concimazione di fondo con almeno 100 unità di fosforo e una concimazione di copertura durante ogni stagione produttiva, per esempio con un ternario sbilanciato in fosforo con una dose di 200/300 kg/ettaro possono essere effettuate delle concimazioni fogliari con prodotti che favoriscono l’assorbimento degli elementi a terra e che migliorano il contenuto proteico del foraggio stesso.
Il diserbo dell’erba medica
Il diserbo dell’erba medica nell’ultimo periodo sta diventando sempre più difficile. Infatti con la revoca di diversi principi attivi utilizzati negli anni passati, il controllo delle infestanti sta diventando sempre più tecnico. I metodi migliori per evitare lo sviluppo di infestanti sono:
- aumentare il dosaggio di seme per ettaro e salire a circa 50kg per ettaro;
- effettuare una falsa semina.
Se queste pratiche non sono state sufficienti si possono utilizzare prodotti specifici ancora in commercio per il controllo delle infestanti.
A cura di Simone Marongiu
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