Da ormai quasi vent’anni la nostra nazione sta facendo i conti con uno tra i più pericolosi parassiti del mondo: il punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus). Si tratta di un coleottero curculionide, originario dell’Asia.
A seguito del commercio di palme infette, raggiunse negli anni ottanta gli Emirati Arabi e da lì si diffuse in Medio Oriente e in quasi tutti i Paesi del bacino meridionale del Mar Mediterraneo, sino alla Spagna. La prima segnalazione in Italia risale al 2004.
Ma quali palme attacca il punteruolo rosso? Il punteruolo rosso attacca buona parte delle specie di palme. L’infezione può essere a lungo asintomatica e manifestarsi anche dopo un lungo periodo. I primi sintomi sono rappresentati da un anomalo portamento della chioma che nei casi più gravi arriva alla completa defogliazione. Nello stadio terminale della infestazione si produce un vero e proprio “collasso” della pianta: solo a questo punto il parassita abbandona la pianta attaccata migrando su un nuovo esemplare.
In questo articolo vediamo come combattere il punteruolo rosso delle palme in maniera efficace e biologica con l’uso dei Nematodi (insetti utili in agricoltura per la lotta biologica dei parassiti delle piante).
Come riconoscere il punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus)
Il punteruolo rosso è, come sopra citato, un coleottero della famiglia dei curculionidi. Questa famiglia di insetti ha come caratteristica particolare quella di avere il capo allungato a forma di proboscide che ha alla sua estremità l’apparato boccale, chiamato rostro. La sua dimensione varia fra i 19 ed i 45 mm.
Gli adulti di Rhynchophorus ferrugineus sono attivi sia di giorno che di notte e sono degli abili volatori, in grado di raggiungere nuovi ospiti anche ad 1 km di distanza.
Di solito depongono le uova nelle porzioni più giovani e tenere delle piante o in ferite del tronco. Una femmina può arrivare a deporre 200 uova per volta. Le larve appena nate, tramite il loro forte apparato masticatorio, iniziano a scavare gallerie che danneggiano il tronco, nella zona sotto la corolla fogliare.
Dopo 55 giorni le larve, formando dei bozzoli ovali costituiti da fibre di palma all’esterno del tronco, si trasformano in pupe, che rimangono dentro al bozzolo per circa 8 giorni, diventando adulti e raggiungendo la maturità sessuale. Questo processo, dalla schiusa alla trasformazioni in adulto, dura circa 80 giorni e gli adulti vivono circa 2-3 mesi. Da una singola coppia di punteruolo rosso, nell’arco di 4 generazioni, si possono avere più di 53 milioni di esemplari.
Questi parassiti delle palme possono essere davvero letali, ma la lotta al punteruolo rosso in Sardegna si sta dimostrando sempre più efficace con l’impiego corretto dei nematodi. Di seguito si spiega in grandi linee come combattere il punteruolo rosso delle palme così da debellarlo una volta per tutte, sebbene sia necessario procedere con l’ausilio di un professionista per impiegare i vermi nella maniera corretta.
I nematodi rappresentano la soluzione migliore per combattere il punteruolo rosso
I nematodi sono vermi di forma cilindrica entomopatogeni, cioè instaurano un rapporto parassitario con l’insetto ospitante, infettandolo e causandone, spesso, la morte. Queste creature hanno una strategia d’attacco molto particolare: si muovono seguendo il calore e la CO2 emessi dagli insetti e, quando trovano l’ospite, entrano nel suo corpo tramite una delle sue cavità, una volta all’interno, rilasciano una batterio che vive in simbiosi all’interno del nematode stesso che si moltiplica e causa la morte dell’insetto in un intervallo di 24/48 ore. I nematodi si cibano poi della carcassa dell’insetto, moltiplicandosi al suo interno fino a quando non troveranno più nulla per cibarsi e andranno a cercare un altro insetto ospitante.
Ma tra le varie specie qual’è il nematode più indicato per debellare il punteruolo rosso delle palme?
La Steinernema carpocapsae è il nematode più efficace per eliminare i parassiti delle palme
La Steinernema carpocapsae è un nematode che risulta molto efficace per il controllo biologico dell’attività del punteruolo rosso, Rhynchophorus ferrugineus e la Paysandisia archon, i due principali parassiti delle palme. Gli studi degli ultimi anni, hanno permesso di produrre, formulare e controllare l’efficacia di questi vermi entomopatogeni, rendendoli non solo idonei all’utilizzo in agricoltura e orticoltura, ma in grado di avere risultati veramente efficaci, senza l’utilizzo di prodotti e agenti chimici che possono risultare tossici.
Periodo di intervento dei nematodi
Il periodo migliore per iniziare i trattamenti è la fine dell’inverno in questo modo si cerca di limitare in maniera accurata il possibile danno.
Modalità d’impiego dei nematodi
Il dosaggio consigliato per irrorare circa cinque palme è di 50 milioni di nematodi disciolti in una soluzione di mezzo litro d’acqua, per trattare invece 50-55 palme si utilizzano le confezioni contenenti 500 milioni di individui.
L’utilizzo di un particolare ceppo di Steinernema carpocapsae con un liquido applicatore a base di chitosano (polisaccaride ottenuto dalla chitina dei crostacei), consente l’efficace applicazione anche al di fuori del suolo, così i nematodi riescono ad essere attivi sulla cima della pianta per alcune settimane, colpendo sia gli adulti, sia le larve. In caso di piante già affette, l’applicazione deve essere ripetuta almeno 2-3 volte per coprire le parti attaccate con una rapida efficacia. In caso di trattamenti preventivi su piante asintomatiche od in aree a rischio, l’applicazione può effettuarsi a maggiore cadenza, sempre però ripetendosi per l’intero corso della stagione primaverile-estiva.
A cura di Marco Corda
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Lotta al punteruolo rosso in Sardegna: hai bisogno di consigli per trovare il prodotto giusto e per applicarlo nella maniera corretta?
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